Canali navigabili larghi e profondi anche 15 metri in cui scorrono acque verde smeraldo, flora e fauna ricchissime, isole con storia e tradizioni millenarie, il tutto immerso in un paesaggio che toglie il fiato, con i suoi colori e i suoi suoni ovattati: Questa è la Laguna Nord! Più ampia e ricca di isole rispetto ai settori centrale e meridionale, questa zona si presta ottimamente alla navigazione a vela, dato lo scarso volume di traffico e i suoi canali ampi e arieggiati.
La gite ai confini della Laguna, verso Portegrandi o il Cavallino, completano la gamma di escursioni in questa zona, che sembra davvero fuori dal mondo, tanto è tranquilla e poco affollata.
Burano e Mazzorbo
La città di Burano conta circa 7000 abitanti, ed è la più affollata tra le isole della laguna nord.
Da sempre borgo di pescatori, anche se oggi la prima fonte di reddito proviene dal turismo.
L’isola è anche famosa in tutto il mondo per l’arte del merletto.
La bellezza e l’armonia dei suoi colori, il calore che irradiano le sue calli in tutte le stagioni, la semplicità e l’accoglienza degli abitanti, danno a Burano un fascino difficile da descrivere.
Solo chi ci è stato, magari fermandosi un paio di giorni, può capire la magia di Burano.
Tra le tante cose che colpiscono qui, ci sono per esempio la meraviglia di vedere uscire di casa bambini piccoli che, soli, attraversano l’isola per andare a giocare coi loro amichetti, oppure stupirsi di fronte all’onestà dei negozianti che offrono le loro merci ai prezzi d’un discount di provincia.
Qui il cliente turista non è una cosa da spremere, ma è visto come un contatto con il resto del mondo. A Burano l’onore e il piacere di ricevere visite sono sinceri e spontanei, testimonianza della commovente dimensione in cui è immersa quest’isola, così affamata di collegamenti con l’umanità.
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L’isola di Mazzorbo è collegata a Burano con un ponte di legno.
Quasi ignorata dalle orde di turisti mordi e fuggi, che credono questo lembo di terra rettangolare sia una propaggine di Burano, era chiamata un tempo Maiurbium (= città maggiore).
Grande centro commerciale in età romana e nella prima fase della Serenissima, quand’era un’importante centro economico amministrativo ed ecclesiastico, insieme alla vicina Torcello.
Mazzorbo aveva ben 5 parrocchie e 5 monasteri, con strutture per l’istruzione dei figli dei nobili, che quì arrivavano da tutto il Veneto.
Oggi conta circa trecento abitanti, alcuni dei quali residenti nei complessi abitativi costruiti di recente nella parte SE dell’isola.
I borghi si sviluppano nella parte settentrionale, lungo i canali che circondano l’isola a oriente e occidente. La chiesa di santa Caterina del XIV° secolo, e il giardino si trovano nell’angolo nord occidentale.
Il campanile della Chiesa ospita la più antica campana della laguna, datata 1318.
Il resto dell’isola è coltivato ad orti, alcuni dei quali possono essere visitati.
Raggiungere e accostare a Mazzorbo non presenta particolari problemi, è possibile ormeggiare una barca a vela nel lato W di Mazzorbo, lungo il canale che la separa da Mazzorbetto, profondità di circa 1,6 mt all’inizio, poi profondità maggiori.
Nel lato orientale ci sono ormeggi in concessione alle flotte di house boats date in locazione, le profondità in questo caso sono sui 1,5 metri
La visita alle due isole richiede almeno una giornata, e due giorni non sono certo troppi….
Purtroppo l’ormeggio per le barche a vela non è sempre semplice, date le profondità che circondano le isole e riducono le possibilità di approdo con la bassa marea. In ogni caso è sufficiente spostarsi una volta al giorno, da un punto all’altro delle isole, seguendo il ritmo delle maree…
Le altre isole della Laguna Nord: Santa Cristina e La Salina
Santa Cristina.
Posta tra la Cura e la Salina, anche quest’isola fa parte del grande arcipelago di Ammiana, un tempo densamente popolato, di cui oggi rimangono solo alcuni lembi di terra, con Santa Cristina che rappresenta il più consistente.
Il grande complesso religioso delle monache benedettine fu costruito ad Ammiana nel VII° secolo, nell’area attualmente occupata dall’isola.
Il corpo della santa di Tiro vi fu deposto nel 1320. Negli anni successivi l’isola si spopolò rapidamente, a causa del degrado ambientale dovuto principalmente all’erosione, e nel 1452 cui anche l’ultima monaca si trasferì a Murano. Il corpo della martire tredicenne fu allora deposto presso il convento di san Francesco della vigna.
Oggi l’isola è proprietà privata, in ottime condizioni, rialzata e arginata, è adibita a vigneti, orti, giardini e valli da pesca.
Per giungere all’isola si possono percorrere i canali Della Dolce (lato W) o Gaggian (lato E); L’approdo con una barca a vela di pescaggio medio non è consigliato, ma ci si può avvicinare molto e sbarcare con il tender.
La Salina
Situata nella parte più a nord della laguna, coincide con il nucleo centrale dell’antichissima isola di San Felice, una delle pievi che componevano l’arcipelago di Ammiana.
Il toponimo che la caratterizza venne introdotto verso la metà del secolo scorso, allorché la motta di San Felice, ormai abbandonata da secoli, fu prescelta quale sede degli edifici direzionali di un grande impianto per la produzione di sale marino.
L’isola è oggi di proprietà privata, sede dell’agriturismo Le Garzette, con due camere a disposizione, per trovare pace e ristoro dell’anima…
Posizione accurata nella mappa di WIkipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/La_Salina
Per arrivare all’isola si risale il canale di san Felice (8 metri di profondità media, per ancorare nel canale ad ovest dell’isola. si sbarca col gommone visto che al pontile non c’è sufficiente acqua per Gargantua.