La laguna di Venezia si estende tra le foci dei fiumi Piave a NE e Brenta a SW.
Le dimensioni massime sono 50 chilometri di lunghezza per 11 di larghezza e la sua forma ricorda quella di uno spicchio di arancia, con la concavità a nord ovest.  
La laguna di Venezia è la più grande d’Italia, con una superficie di 550 km2, il 67% dei quali coperti d’acqua, il 25% è occupata da barene e l’8% da isole. Le valli da pesca arginate occupano il 15% della superficie totale della laguna. 

La nascita della laguna veneta si fa risalire a circa seimila anni fa. Durante l’era glaciale Wurmiana, la linea di costa del Mare Adriatico si trovava 300 chilometri più a sud, cioè circa all’altezza di Pescara, e il livello medio del mare si trovava un centinaio di metri più basso di oggi; a seguito dell’innalzamento del livello del mare dovuto allo scioglimento dei ghiacci polari, l’acqua invase le terre.

Trasgressione del mare Adriatico: 10000 e 18000 anni fa.
Trasgressione del mare Adriatico:
10000 e 18000 anni fa.

Così si formarono la laguna di Venezia e le altre lagune del nord Adriatico. La prima area sommersa dalle acque è la laguna a nord del canale dei Petroli, che si inoltra dalla bocca di Malamocco verso W (scavato nel 1961-69, non ancora presente nella mappa a fondo pagina).
Solo successivamente le acque raggiungono anche il bacino meridionale.

L’apporto di detriti da parte dei fiumi (in ordine di influenza, per i contributi: Adige, Sile, Brenta) è di fondamentale importanza per la vita e la morfologia della laguna.
Le primordiali foci, attuali bocche di porto, avevano accumulato i depositi sabbiosi, divenuti, successivamente all’invasione delle acque, cordoni litoranei, cioè le tre lingue che separano attualmente la laguna dal mare: Sant’Erasmo, Vignole, Cavallino, Lido, Pellestrina e Sottomarina).
Altre isole si sono formate dall’accumulo di detriti alle foci dei fiumi, che man mano arretravano; le isole di Venezia, San Giorgio, Mazzorbo, Burano e Torcello sono relitti fluviali.

La laguna viene suddivisa in tre bacini, aventi caratteristiche differenti e separati dalla zone di partiacque; ogni bacino servito da una bocca di porto, in cui l’acqua che entra durante il flusso di marea è la stessa che esce dalla stessa bocca nella fase di riflusso. Solo raramente le acque passano da un bacino all’altro, questo perché l’alta e la bassa marea si presentano nello stesso momento nelle tre bocche, che giacciono sulla stessa linea cotidale (o di egual fase).
La laguna nord (in comunicazione col mare attraverso la bocca di Lido, che contribuisce al 40% degli scambi idrici totali) è quella che maggiormente presenta il carattere primitivo della laguna, cioè il rapporto con i fiumi. La parte centrale è servita dal canale di Malamocco (40%) ed è la più inquinata per la maggior presenza antropica (Marghera, Venezia). Infine la laguna sud, servita dalla bocca di porto di Chioggia (20%) è caratterizzata da un idrodinamismo spinto, dovuto alla presenza di numerosi canali navigabili.
L’intero bacino scolante si estende per oltre 1800 km2 tra le province di Venezia (52%), Padova (40%) e Treviso (8%) e interessa direttamente i comuni di Jesolo, Musile di Piave, Quarto d’altino, Venezia, Mira, Campagna Lupia, Codevigo, Chioggia e Cavallino-Treporti.
La profondità lagunare media è di 1,5 m (riferita ai bassifondi, escludendo cioè canali e barene). 

Mappa della Laguna del 1932, ufficio idrografico MAV.
Clicca sull’immagine per guardare e scaricare la Mappa in alta qualità (circa 4 Mb).

(Marino Coltro, 2010)

APPROFONDIMENTI.

Le origini della Laguna di Venezia:  http://digilander.libero.it/lagunadivenezia/origini.htm

Volume in pdf dell’Istituto Veneto di scienze, lettere e arti: Fatti e misfatti di idraulica lagunare. La Laguna di Venezia dalla diversione dei fiumi alle nuove opere alle bocche di porto. Luigi D’Alpaos. Istituto veneto di scienze, lettere e arti, 2010.

Www.atlantedellalaguna.it/, il geoportale della Laguna, del territorio e della zona costiera di Venezia.

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